Carmelo e Domenico Bonetta come dire 
Baglio del Cristo di Campobello

Mi piace l’idea di farvi scoprire qualcosa di veramente particolare, non solo un vino e un vitigno ma cercherò di regalarvi sensazioni che solo su un’isola potete trovare.
La Sicilia terra di grandi vini e di gente laboriosa, gente umile e di grande cuore, quel cuore va a finire in vigna, e dalla vigna ne escono vini importanti, unici. Vitigni autoctoni che dalla terra e dal mare hanno imparato a respirare, chicchi d’uva che si riempiono di colori e profumi. Chicchi carichi di dolcezza, che daranno vini indimenticabili, perché la Sicilia è così, perché il terroir è unico, a volte vulcanico, altre volte di gesso altre ancora sabbioso ma sempre per vini di grande interesse
Tra le diverse aziende che ho imparato a conoscere ce n’è una in particolare che mi affascina, ed è la cantina di Carmelo e Domenico Bonetta, e mentre srivo mi rendo conto che Domenico non è più con noi ma è come se fosse qui, allo stesso modo; una bella Azienda Baglio del Cristo di Campobello a Licata in provincia di Agrigento. Voglio raccontarvi del nome, e di quel Cristo in legno che si erge in mezzo alle vigne, una grazia ad un contadino, ed ogni anno il 3 di maggio si sale da Licata e si attraversano le vigne, otto km di processione… anche questo è sacrificio.
Poi la famiglia Bonetta e Carmelo che ho conosciuto in occasione di una delle più importanti degustazioni siciliane quando con Luigi Salvo fui invitato ad Avvinando, importante rassegna di aziende e vini dell’isola. Bene in quell’occasione Carmelo mi fece degustare il suo LaLuci e me ne innamorai, un Grillo in purezza con sentori di ananas, pompelmo, salvia, aromi vegetali, una piacevole mineralità, lunga persistenza, elegante e fine, di ottima qualità che rappresenta il territorio, con un leggera sapidità che viene dal mare, dal sole dalla sicilia… e poi il Nero d’Avola Lu Patri, il Padre, come se rimanendo seduto davanti a tutti sapesse di essere il migliore, speziato, in bocca suadente, tannini setosi, rotondo ma con un finale leggermente minerale che mette in evidenza il terroir gessoso, a volte simile al quarzo, che regala alle radici tanta sostanza, poi sentori di ciliegia, amarena, e il finale così lungo. Il lavoro tra le vigne in una terra favolosa e di chi è riuscito ad imprigionarne i sensi.

Ecco un vino da degustare con gli amici, perché quella serata sarà indimenticabile come il vino appena bevuto. Vorrei raccontarvi ancora e ancora ma potrei essere di parte. Voglio ringraziare Carmelo e Domenico, ma anche Angelo Bonetta, con la prima e la nuova generazione augurandomi di rimanere affascinato ogni volta che avrò l'occasione di degustare ogni loro vino

Contrada Favarotta - Strada Statale 123 Km. 19,200
92023 Campobello di Licata AG