Fiumi di Champagne - Ais Pavia

Splendida serata quella trascorsa a Pavia con la Delegazione Ais e con Elisa Cremonesi che ha organizzato l'evento "Un fiume di Champagne"

Otto le Maison presenti da Veuve J. Lunaud a Piper-Heidsieck, Laurent-Perrier, Philipponnat, Gosset, Perrier-Jouët, Collet e Boizel. A far da contorno alla serata fulmini e saette, visto l'indomabile temporale che ha creato non pochi problemi sia per la conferenza tenuta da Guido Invernizzi, sia ai ragazzi di sala che hanno dovuto apparecchiare più di una volta la tavola per la cena a fine degustazione. Ma torniamo alla conferenza, e all'intervento di Guido Invernizzi che ha sottolineato quanto sia importante per i produttori francesi mettere in evidenza il loro Terroir, di quando nelle zone della Champagne più di quaranta milioni di anni fa c'erano spiagge e mare, ed oggi i fossili di conchiglia ne sono testimoni in particolare gasteropodi, ecco da dove viene la spiccata mineralità che troviamo in alcune bollicine. L'istrionico Guido ha poi ricordato del perchè alcune Maison portano nomi tedeschi, come Tattinger, Krug, Deutz, Roederer, Bollinger, Mumm non dimenticando di dire che per alcuni proprietari francesi il business veniva così poco considerato che preferivano incaricare dipendenti di origine tedesca zelanti e affidabili, un pò come la Merkel di oggi, bravi al punto che interpretarono il mercato delle bollicine da carpirne tutti i segreti, diventando prima soci e poi proprietari; anche se Josef Krug lavorando da Jacquesson sposò la cognata di Adolphe e fondò la prima maison nel 1843. 


Seguire Guido Invernizzi mentre ti porta in Francia ma ancora di più, in Champagne risulta sempre interessante anche quando ti ricorda i vitigni principali per fare champagne, Chardonnay, Pinot Nero ed il Pinot Meunier, quest'ultimo tra poco non sarà più chiamato Pinot ma solamente Meunier, ricordando che Pinot deriva dalla forma di una piccola pigna così com'è il grappolo, e meunier perchè le foglie ed i chicchi d'uva sono ricoperti da uno strato biancastro che ricorda la farina dei mugnai; non dimenticando che i produttori in Champagne possono anche aggiungere una piccola percentuale di sei differenti vitigni della zona

Insomma grande interpretazione del territorio e dei produttori; e poi le degustazioni, naturalmente tutti i vini di qualità, anche se alcune bolle mi hanno dato sensazioni più di altre come la Maison Boizel, Pinot Nero in purezza, grande corpo, freschezza e mineralità.


Il Royals Réserve di Philipponnat, interprete di equilibrio tra freschezza e mineralità. 






Veuve J. Lunaud, Chardonnay 100% eleganza, qualità e finezza

Discreta come sempre, Elisa Cremonesi ha saputo creare una serata all'insegna della professionalità con tutto il gruppo Ais di Pavia, un bel gruppo giovane e dinamico. Queste sono le serate che ci auguriamo di ritrovare nei prossimi incontri con il vino, e come sempre ... In Alto i Calici !