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Italia in Rosa, 12esima edizione 
con numeri da record 

La Penisola dei vini rosa rialza la testa: dal 7 al 9 giugno a Moniga del Garda (BS) torna “Italia in Rosa”, la prima e più importante vetrina nazionale dedicata alla “terza via” del buon bere all’italiana, che giunge al capitolo della dodicesima edizione vantando numeri sempre più rappresentativi. Ben 191 le cantine che quest’anno si preparano a sbarcare al Castello di Moniga, per un grande banco d’assaggio che metterà in scena circa 261 etichette “rosa” provenienti da ogni angolo d’Italia raggruppate in 82 postazioni. 

In pole position i territori di Rosautoctono, il nuovo Istituto del Vino Rosa Autoctono Italiano nato a Roma il 26 marzo dalla partnership tra Valtènesi ed altri cinque consorzi di tutela di grandi rosati Doc italiani da uve autoctone (Chiaretto di Bardolino, Cerasuolo d’Abruzzo, Castel Del Monte, Salice Salentino e Cirò). Un organismo che terrà proprio a Moniga il primo Cda della sua storia, la cui costituzione ha consentito di allargare la platea della manifestazione alle zone più vocate, senza trascurare le produzioni più significative di altre zone d’Italia: In pole position quindi Puglia, Abruzzo, Veneto, Lombardia, ma anche la Sicilia che in questa edizione sarà rappresentata ai massimi livelli dal Consorzio Etna Doc. Fra gli ospiti anche Degusto Salento, i Vignaioli Veneti, Fivi Toscana e l’associazione Rosae Maris. 

Nello splendido Castello vista lago di Moniga l’appuntamento per il pubblico, arricchito da degustazioni guidate ad ingresso gratuito (da prenotare a info@italiainrosa.it), area food con tipicità del territorio come i magnifici formaggi del caseificio Alpe del Garda di Tremosine ed altri momenti di approfondimento sensoriale: apertura dalle 17.30 alle 23, ticket 15 euro più 3 euro di cauzione per sacca e bicchiere con degustazioni illimitate, biglietto acquistabile anche online con cassa riservata per il ritiro del bicchiere e pagamento cauzione. Casse chiuse alle 21.30: in ognuna delle tre giornate non verrà superato il limite massimo dei 2000 accessi, ed anche per questo la prevendita è consigliata per assicurarsi l’entrata. 

Poco distante, Villa Galnica di Puegnago, sede del Consorzio Valtènesi, ospiterà il consueto appuntamento di approfondimento tecnico sul mondo dei vini rosa in programma per la mattina di sabato 8 alle 10: il convegno prevede una prima parte dedicata a Rosautoctono, durante la quale i protagonisti dei sei consorzi presenteranno i primi programmi del neonato istituto. A seguire la presentazione dei dati relativi ai cinque anni di ricerca sulla caratterizzazione del Valtènesi efettuati in collaborazione con il Centre du Rosé di Vidauban in Francia, il più importante centro di ricerca sui vini rosa esistente al mondo: un’analisi dettagliata non solo olfattiva ma chimico fisica per capire il profilo sensoriale del prodotto locale ed elaborare un pensiero rosa sulla scorta di un progetto di grande utilità anche per le altre realtà produttive del comparto.



Tutti i dettagli e gli aggiornamenti in tempo reale sul sito www.italiainrosa.it.






Il Riesling in Valcamonica
Una bella realtà quella di Enrico Angeli 
dell’Azienda Concarena di Capodiponte

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Ci siamo trovati in un folto gruppo di professionisti e amanti del vino, competenti e con la voglia di confronto su uno dei vitigni più carico di energia, chiacchierato e sicuramente amato negli anni, il Riesling.
Siamo a Capodiponte Alta Valle Camonica, l’Azienda Concarena è nata per convinzione di Enrico Angeli sulla spinta del papà Angelo che ha sempre creduto in quel territorio e nelle sue uve.

 Molti sanno del mio coinvolgimento al Concorso Mondiale dei vini d'Alsazia dove ogni anno ci troviamo di fronte a Riesling provenienti da ogni parte del mondo, e proprio per questo mi sento di dire quanto siano importanti il territorio, le lavorazioni in Cantina, ma soprattutto quanto influisca la filosofia del produttore.

Enrico Angeli nel 2008 coltiva le prime uve dedicate al Marzemino e al Riesling, la prima vendemmia nel 2012 con il Rosso già segnalato come uno dei vini da consegnare alla memoria e poi la sfida, la ricerca e lo studio per un Riesling da medaglia.
E così arriva la nostra verticale con le annate 2016 - 2015 poi la 2014 la 2013 e la prima nata, la 2012.
Enrico ci racconta alcune considerazioni come ad esempio l’aver imparato, dal 2017 a gestire le condizioni climatiche estreme di fine maturazione. Con grandi escursioni termiche, dove le minime sono inferiori ai 10 gradi di notte (6 mediamente la mattina) e vento di giorno in modo da poter raccogliere dai nostri vigneti una percentuale di uva colpita da botritys cinerea, la famosa muffa nobile che si concentra e impreziosisce il frutto. Inoltre ci svela una scommessa quella con lo Chardonnay ed il Pinot Nero, e scopriremo – dice - se climi freschi come il nostro e terreni calcarei potranno davvero fare la differenza, ma ne riparleremo tra qualche anno.

Le Degustazioni

Riesling “Videt” 2016 - Grande acidità, fruttato con piacevoli note floreali, emerge la gioventù e l’eleganza, la vivacità e mineralità. Bel finale lungo. Abbinato a questo vino le note dei violini suonati da Chiara Del Simone e Chiara Geronimmi e il Boccherini con  il suo “Presto Assai”

Riesling “Videt” 2015 - Naso pulito, fresco e molto profumato, fiori gialli. In bocca è incisivo, una bella acidità con note di un leggero idrocarburo, finale lungo. In abbinamento W. Amadeus Mozart dal Don Giovanni “La ci darem la man”
Riesling “Videt” 2014 - Anche se l’annata è stata segnata della pioggia, la vendemmia è stata importante come il vino in degustazione, con un naso delicato, una buona acidità, la bocca pulita e alte note di finezza. L’abbinamento con ottimo “Ragtime” V.D.

Riesling “Videt” 2013 – In bocca ricorda il 2015, una grande evoluzione, ricco al naso e in bocca quasi grasso, intenso, con la musica che lo accompagna, il naso rimane lungo come il sorso ! Finale carico di armonia, ottima sapidità che nel finale diventa quasi salino. Abbinato Bela Bartok “Danze Rumene”

Riesling “Videt” 2012 – Naso pungente e corpo sorretto ancora da una piacevole acidità, nel sorso ricordi di mare, incisivo e salino al palato, qui si sentono gli anni, il finale da l’dea di salmastro e minerale ! In abbinamento una “Suite per due violini” V.D.

E’ stata un’ottima degustazione, dove abbiamo assaggiato la storia della Cantina con le diversità tra le annate e le vendemmie. Magnifica anche la location a due passi dall’azienda che con le sue mura perimetrali che facevano da sostegno all’arco di confine per entrare in aperta campagna. Il consiglio è di degustare i vini di Enrico Angeli e di rimanere un paio di giorni a Casa Visnenza da lì sarete già pronti per un salto nella preistoria con la scoperta delle incisioni rupestri.

www.cantinaconcarena.it