Con grande piacere ospitiamo Luigi Salvo 

Degustatore internazionale e Direttore della rivista 

GiornaleVinoCibo.com che ha incontrato Claudio Sadler




I piatti di Claudio Sadler in abbinamento ai vini siciliani Fischetti e Feudo Disisa  

                                             

di Luigi Salvo

Claudio Sadler milanese 60 anni è uno tra gli chef più famosi d’Italia, bi-stellato Michelin ha festeggiato 30 anni di ristorazione e 25 anni di stelle Michelin, innovatore che ha sempre amato anticipare le mode è apprezzatissimo sia in Giappone che negli Stati Uniti è anche autore di numerose pubblicazioni tematiche.
Sadler inizia la sua avventura nel 1986 con L’Osteria di Porta Cicca in Ripa di Porta Ticinese a Milano, la luce della prima stella Michelin arriva nel 1991, la seconda giunge nel 2002 nel ristorante di via Troilo. Oggi Sadler è in via Ascanio Sforza 77 sempre a Milano ed accanto ha aperto Chic’n Quick Trattoria Moderna, bistronomia d’autore dal mood casual.



Lo scorso Lunedì 26 settembre da “Charme Officina Cucina” di Alcamo con la sua lezione-showcooking ha ammaliato appassionati, addetti ai lavori e stampa, la sua cucina tecnica e di sostanza ha incontrato il vino siciliano, ho selezionato quattro vini da proporre in abbinamento alle sue intriganti creazioni.

1- L’entrè è la zuppa di melone , maionese alle mandorle e semi di melone, polvere di prosciutto crudo e pepe di Sezchuan, una preparazione aromatica e profumata con grandi tendenze dolci.



2- Il Carpaccio di astice con maionese di pomodoro bianca e sedano croccante è delizioso, perfetto equilibrio tra morbidezza, tendenza acida e piacevolissima croccantezza. Fantastico in connubio con il Chara 2015 Feudo Disisa, miglior vino bianco di Vinitaly 2016, un catarratto-inzolia che strega per freschezza, corpo e lunga scia di persistenza.




3- La Fregola sarda con ragù di polpo, zafferano e tocco di peperoncino, è un piatto apparentemente semplice ma, cela una gran personalità, un viaggio di profumi ed aromi domato a pieno da un Etna di grande profilo, il Muscamento Etna Bianco Doc 2015 Fischetti da vigne centenarie di carricante e catarratto, che coniuga freschezza di beva, materica sostanza e tenacia sapida.




4- La serigrafia di ombrina con caviale nero di cous cous, limone, insalata di patate e asparagi, tecnica e cuore in un piatto che, cromaticamente austero, mette in luce un nitida armonia di sapori. Il Muscamento Etna Rosato Doc 2015 Fischettida uve nerello mascalese e nerello cappuccio è la sublimazione perfetta dell’abbinamento, un rosato dal sorso pieno, che tra nerbo acido e spessore gustativo, rincorre il gusto della preparazione.


5- Chiusura con la zuppa di fichi d’India con crema bruciata di cassata, ultimo incanto da degustare che sancisce lo straordinario viaggio di sensazioni, in abbinamento con la vendemmia tardiva di Grillo Krysos 2008 Feudo Disisa, una visione dolce dell’uva grillo in un vino con 120gr di zucchero residuo, compagno ideale di un elegante dessert.








AL VIA LA NONA EDIZIONE DEL CHALLENGE EUPOSIA, 
PRIMA ED UNICA STORICA COMPETIZIONE EUROPEA 
ALLA CIECA DEDICATA AI VINI
CHAMPENOISE E METODO CLASSICO

Molte le novità in arrivo per sancire l’originalità di un format tutto nato in terra veronese nel 2007 e che ha trovato nel corso del tempo numerose imitazioni, in Italia all’estero, e anche al di fuori dell'Unione Europea. E’ la nona edizione del "Challenge Euposia Bollicine del mondo" che si svolgerà nel bellissimoHotel Aqualux Spa & Suite di Bardolino, quattro stelle superiore, nei giorni 11 e 12 novembre prossimi, di proprietà della famiglia Viola, da sempre attiva nel settore dell'olio extravergine di oliva di Alta Qualità del Lago di Garda, sponda veronese. Una kermesse rigorosamente cieca voluta dalla rivista nazionale veronese, diretta da Beppe Giuliano, attiva da oltre quindici anni per decretare , secondo una giuria di 30 professionisti scelti tra enologi, giornalisti e chef specializzati nel metodo della rifermentazione in bottiglia, in collaborazione con il Consorzio del Durello, il Grand Jury Europeenne, e secondo il loro metodo, per stabilire la top grid nei settori del metodo classico e champenoisee, elaborati anche con le uve autoctone, e provenienti da tutti i territori vocati. Solamente versioni secche, anche per i Rosè, per partecipare ad una occasione imperdibile e pressochè a "costo zero" per le cantine partecipanti, di dotarsi di un premio prestigioso , spendibile anche con profitto in occasione delle festività di fine anno. Il tradizionale open day che darà la possibilità agli appassionati di assaggiare i vini in gara, è il gustoso contorno di questa prestigiosa manifestazione  copiata da molte parti. Tra le novità di quest’anno l’apertura della giuria e l’attesa per importanti componenti dall’America Latina, dalla Spagna, Andorra, Svezia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone, Francia, Libano e ovviamente, Italia, in un importante sforzo organizzativo per quella che si prospetta come una sorta di olimpiade del metodo classico e champenoisee, viste le provenienze da tutto il mondo.Severino Barzan, Tom Stevenson ed Alessandro Scorsone sono stati i Presidenti nelle edizioni scorse. Top secret ancora il nome del Presidente di giuria per quest'anno, che verrà rivelato solamente in occasione dell’avvio della kermesse. Invece pronto al debutto è il sito web del challenge, Challenge Euposia, che verrà implementato grazie alla collaborazione con l’emergente ed innovativa giovane agency specializzata nella comunicazione digitale, e veronese anch’essa, Pensiero Visibile, partner in tutti gli aspetti della creatività, facendone un sito particolarmente accattivante. Il Presidente Onorario, Severino Barzan, emerito esponente del Grand Jury Europeenne, e conosciutissimo in tutto il mondo, past owner della Bottega del Vino, ha dichiarato “una bella occasione per la valorizzazione dei prodotti di eccellenza, come le bollicine elaborate secondo il difficile metodo della rifermentazione in bottiglie, e per ricordare anche amici che non sono piu’ tra noi ma che hanno dato moltissimo, come qui a Verona Daniele Zamuner e sua moglie Gabriella, per il successo di questo metodo”. Il notaio Mattia Marino certificherà i risultati ottenuti


Da sabato 1 a lunedì 3 ottobre 2016 
al Palazzo delle Stelline di Milano 

Torna l’appuntamento con Bottiglie Aperte 
La quinta edizione di un evento unico nel suo genere 


Negli oltre 5000 metri quadri della struttura che ospita la manifestazione, oltre 150 aziende vinicole esibiscono i propri prodotti agli addetti ai lavori e agli appassionati, raccontano le loro migliori etichette attraverso oltre 20 degustazioni verticali. Tanto vino ottimo, da scoprire e degustare, cela va sans dire. 

L’edizione 2016 presenta molte novità, dagli incontri sulle nuove tecnologie allo lo story telling del food&wine, dal potere dell’immagine e del marketing alle nuove tendenze di consumo. Inoltre quest’anno Bottiglie Aperte invade le strade di Milano con il “Fuori Bottiglie Aperte” 

La quinta attesissima edizione della kermesse milanese creata e organizzata da Federico Gordini, comunicatore del food e del vino, ideatore e protagonista di alcuni dei più grandi eventi enogastronomici milanesi (The Tank, Milano Food Week) e di numerosi format di successo in collaborazione con Aliante Business Solution, è in calendario dall’1 al 3 ottobre 2016 al Palazzo delle Stelline di Milano. Il programma è ricco e ha un obiettivo ambizioso: riunire le aziende al vertice dell’enologia nazionale, ambasciatori indiscussi del proprio territorio e della ricchezza vinicola regionale, con grandi produttori e cantine di nicchia che trovano nella manifestazione la giusta opportunità per tessere contatti importanti. 

Dietro ad un grande evento, c’è una grandissima squadra 

Bottiglie Aperte, si sa, è dal 2012 il luogo d’incontro privilegiato per gli operatori del settore enologico e in particolare per i professionisti del canale Horeca, che continuano a scegliere la manifestazione per confrontarsi sui trend vinicoli e sulle ultime novità in fatto di retail e somministrazione. Se Verona è la capitale fieristica del vino, Milano è senza dubbio la piazza più importante dal punto di vista commerciale, barometro delle vendite e termometro delle tendenze di consumo a livello nazionale. 

Per la quinta edizione Bottiglie Aperte cresce ancora, coinvolgendo un numero sempre maggiore di realtà vinicole di alto profilo, espressione dell’eccellenza dei territori italiani. Per la prima volta ci sarà anche un’area dedicata allo Champagne con alcune delle più importanti Maison riunite per offrire una selezione di bottiglie unica. 

Quest’anno gli organizzatori hanno deciso di affiancare al proprio lavoro di selezione una grande squadra di autorevoli conoscitori del panorama vinicolo italiano del calibro di Luca Gardini, esperto comunicatore del vino e influente palato italiano a livello internazionale, Andrea Grignaffini, giornalista e direttore creativo di Spirito di Vino, Enzo Vizzari direttore de Le Guide de L’Espresso, Andrea Gabbrielli, firma del Gambero Rosso, Pierluigi Gorgoni docente di Enologia alla Scuola Alma ed Orazio Vagnozzi board KPMG, membro GJE e grande collezionista di vini. 

Milano capitale del Vino per 3 giorni 

Una fiera del vino da scoprire con il walk around tasting. Ciascun visitatore potrà costruire un percorso di degustazione completamente customizzato e dare un voto ai vini in degustazione. Sono a disposizione dei sommelier multilingue capaci di interfacciarsi con il pubblico italiano e straniero per raccontare le etichette nelle loro lingue d’origine, dal russo al cinese. 

Non solo banchi: una decina di Master Class e oltre 20 degustazioni verticali saranno guidate da illustri performer del panorama enologico e dedicate ad alcune tra le più blasonate etichette italiane; non mancheranno neppure le imperdibili Master Class ad iscrizione condotte dal sommelier campione del mondo Luca Gardini. Il mattatore romagnolo racconterà alcuni tra i più amati vini-simbolo del panorama italiano, degustandone in esclusiva le migliori annate. 

Riconoscimenti 

Un capitolo molto importante è rappresentato dai riconoscimenti nazionali dedicati a chi opera nel settore. A grande richiesta tornano gli ambitissimi Wine Style Award e Wine List Award, perfettamente in linea con lo spirito di Bottiglie Aperte e la sua impostazione “milanese”: attenta agli aspetti della comunicazione e del marketing da un lato e alla vendita e relazione con il cliente dall’altro. Entrambi i premi sono assegnati da una giuria tecnica. 

Il Wine Style Award, va all’azienda con la miglior comunicazione e immagine coordinata. Oggi non basta fare del buon vino, bisogna anche saperlo proporre e comunicarlo in modo accattivante. La giuria sarà composta da giornalisti fuori settore, esperti di moda, comunicazione e design. L’anno scorso sul podio sono salite la Cantina siciliana Planeta (miglior comunicazione social), e le due aziende piemontesi Elvio Cogno (miglior sito web) e Vietti (miglior packaging). 

Il Wine List Award, invece, è pensato per i locali con servizio di somministrazione e premia la migliore carta dei vini. Il riconoscimento è aperto a tutti i ristoranti d’Italia divisi per categorie. I concorrenti saranno giudicati da giornalisti, enologi ed esperti del settore. Nel 2015 ad aggiudicarsi il titolo sono stati La Ciau del Tornavento di Treiso (miglior ristorante stellato), La Pergola di Roma (miglior grande ristorante di albergo), Locanda Mariella di Calestano (migliore trattoria tradizionale), Enoteca dei 100 Barolo di Cologno Monzese (categoria Enotavole), Langosteria di Milano (miglior ristorante a tema) e Wicky’s di Milano (miglior etnico). 

In Città 

Per l’edizione 2016 il programma si arricchisce anche di un “fuori Bottiglie Aperte”. Durante la settimana della manifestazione, dal 26 settembre al 3 ottobre, infatti, saranno organizzati numerosi eventi e appuntamenti in città. Ogni Cantina sarà abbinata a un locale o a un ristorante che ospiterà i suoi vini, con tasting e appuntamenti enogastronomici ad hoc. Si va dal singolo piatto ad un menù completo per la ristorazione, dalle mini-verticali nelle enoteche e wine bar agli intriganti gli aperitivi ideati per il mondo dei cocktail bar, dove saranno chiaramente protagoniste bolle e bollicine. 

L’obiettivo è quello di permettere anche al pubblico dei milanesi e ai tanti turisti che visitano il capoluogo lombardo di vivere l’evento da una diversa prospettiva, certamente non meno appassionante, e di valorizzare le attività che si occupano del vino e della sua commercializzazione durante tutto l’anno. 

Le principali zone coinvolte nel Fuori Bottiglie Aperte sono quelle più calde e frequentate dalla movida come Garibaldi, Moscova, Brera, Navigli-Ticinese, Tortona, Sempione, Montenero-Premuda, Muratori-Orti, Ravizza, Raffaello Sanzio, Isola. 

La tecnologia & vino, retail e consumi 

Sempre più spazio, infine, avranno i convegni e i workshop dedicati all’approfondimento di temi di attualità vinicola. Si parlerà di lotta alla contraffazione, ma anche di family business e ricambio generazionale all’interno delle aziende, del ruolo centrale del territorio come elemento di rafforzamento del brand e dell’importanza del marketing. 

Tra i temi centrali legati al trade c’è ovviamente anche quello del retail, dei wine bar e dei wine corner. Oggi queste realtà sono, giustamente, apprezzate dalle aziende per il supporto e il ruolo di ambasciatrici nei confronti dei loro prodotti. Saranno questi le basi su cui si svilupperà l’interessante workshop del lunedì dalle 10.30, realizzato in collaborazione con la testata Mixer nostro media partner. 
Champagne! 

Lunedì 3 ottobre sarà anche la giornata dedicata alle bollicine. Per la prima volta il Club Excellence dei distributori e importatori di vini e distillati dedica una giornata intera alla manifestazione con la presenza di molte tra le maison più importanti del mondo. Louis Roederer, Jaquesson, Paul Bara, R. Poullion, Mailly Grand Cru, sono solo alcuni dei marchi degustabili dai visitatori; un’offerta che arricchisce il già fitto programma di Bottiglie Aperte ma che conferma quanto la manifestazione si stia consacrando come punto di riferimento per tutti gli appassionati e gli esperti di settore. 

Dalle 10.30 alle 19.00 i distributori ed esperti si confronteranno sul mondo dello champagne e dei vini alsaziani, non mancheranno momenti di degustazione e riflessione in cui il pubblico sarà protagonista. 

2.0, social network e storytelling- #socialdiva 

Blogger e fotografi racconteranno come narrare il vino e il cibo attraverso messaggi e fotografie, che siano smartphones o macchine professionali. Si va dai metodi tradizionali di scatto e lavorazione delle immagini alle più sofisticate app per fotoritocco. Un universo infinito di possibilità che permette ad ogni consumer di esprimersi ad alti livelli.


INFO PRATICHE 

Per maggiori informazioni www.bottiglieaperte.it.

Le aziende vinicole che desiderano partecipare all’edizione 2016 possono completare il form all’indirizzo www.bottiglieaperte.it/selezione


Prezzi 

Biglietto giornaliero 35 euro Pacchetto 2 giorni 60 euro 

Pacchetto 3 giorni 75 euro 

Operatori del settore Horeca . Ristorazione : ingresso gratuito, rehistrazione obbligatorio sul sito 

Tariffa speciale per Soci Fisar Ais e Onav 


COME ARRIVARE 

Palazzo delle Stelline, Corso Magenta 61, 20123 Milano. 

Metro: MM1/MM2 Cadorna, MM1 Conciliazione, MM2 S. Ambrogio 

Treno: FNM Stazione Cadorna Tram: 16-19 Autobus: 50-58-67-94 



UFFICIO STAMPA 

Les Enderlin 

veronique@enderlin.it        340 8525313 






L'Azienda Frezza a Castelnuovo del Garda, 
un insieme di tante tipicità

Un nuovo appuntamento dedicato al vino, alle degustazioni ed ai vigneti come la Corvina, Rondinella e Molinara, grandi vitigni che consentono nel territorio del Lago di Garda la produzione di vini come il Bardolino ed il Bardolino Chiaretto
Siamo a Castelnuovo del garda, all’Azienda di Francesca Frezza, ci si innamora subito per la cordialità, la professionalità e quel sorriso che ti fa impazzire, è proprio lei ad accoglierci e a portarci poi in visita sulle colline dietro casa, dove troviamo una coltivazione di olivi ma soprattutto i vigneti. 
I vini del territorio come il Bardolino, patria di questa denominazione oltre poi al Chiaretto e le varianti che vado a raccontarvi come Notte di Stelle e Chiarezza due bollicine che non possono mancare in casa, fresche profumate che danno l’idea dell’estate. Poi come dicevo il Bardolino, vino semplice ma non facile, e ve ne rendete conto quando assaggiate anche il Riserva, che noi assaggiamo seduti al Ristorante La Pampa, un ambiente familiare, piacevole da subito e ci sentiamo a nostro agio con lo chef Rafael e in sala con Francesco, il Maitre che ci consiglia sui piatti e sugli abbinamenti.
Oltre ai vini da degustare in Azienda, possiamo approfittare di un Agriturismo, si chiama Le Fornase, Francesca è un'ottima padrona di casa e ci racconta di questa struttura con le sue 19 camere e la mattina con le colazioni internazionali, poi ci fa sedere sotto il porticato e ci presenta sia Tabata una lupetta simpaticissima e l’Angelina, un bel vino fresco giovane con note di pompelmo profumi di mela e la predominanza del glicine e dell’acacia, davvero invitante che richiede un secondo bicchiere. Sempre all'agriturismo troviamo un maneggio con 4 cavalli arabi bianchi bellissimi con cui Francesca è solita passeggiare tra i vigneti, lei va, da un’occhiata ai grappoli e vigila le uve, ci racconta di questi 50 ettari, il sogno di papà Gianfranco che è diventato anche suo e di Matteo, il fratello e ci parla dei suoi vini che cominciamo a degustare a bordo piscina.
Il pomeriggio se ne va così, in relax che quasi non sembra nemmeno di lavorare, ma dobbiamo riprenderci subito visto che cavalcheremo o meglio cercheremo di rimanere in sella perché Francesca è riuscita a convincerci che possiamo farcela e allora si va a cavallo; non pensavo fosse così duro ma la ricompensa la troviamo appena scesi quando ci presenta il Chiarezza dentro una spumantiera piena di ghiaccio ed ecco che tutto si ferma e degustiamo. Così vorrei faceste anche voi, prendetevi un paio di giorni e fate un salto qui a Castelnuovo del Garda, all’Azienda Frezza, ve lo consiglio

Azienda Agricola Frezza
Via Derna, 5, 
Castelnuovo del Garda Verona









Lantieri de Paratico Franciacorta

Esistono ancora, in Franciacorta, antichi Borghi di sublime piacevolezza, dove le colline si confondono con il lago e le vigne regnano incontrastate. Siamo nella zona di Capriolo in provincia di Brescia, proprio qui a due passi dal lago d’Iseo dove abbiamo incontrato nell’Azienda Lantieri de PARATICO Fabio Lantieri il produttore che ci racconta la storia di una delle Cantine storiche del territorio, e ci tiene a sottolineare che già a fine anni ‘70 si producevano i primi Franciacorta. Oggi l’impegno è verso la qualità, lavorare in vigna senza l’utilizzo della chimica è uno dei capisaldi dell’Azienda Lantieri , e come dice spesso l’enologo Cesare Ferrari, che insieme al padre di Fabio Lantieri ha realizzato le prime bottiglie di Franciacorta, “ io sono il padre del vino ma voi siete la madre che ha cura della vigna e della cantina”. I vini dell’Azienda Lantieri si sono evoluti e nelle bottiglie troviamo profumi sinceri e fragranze inconfondibili, soprattutto ogni vino è dotato di una sua personalità dal Brut alla Riserva, dal Millesimato al Rosè. Parliamo di bollicine dove la produzione di aggira intorno alle 160.000 bottiglie e c’è da sottolineare anche l’entusiasmo di pubblico che ha raccolto il Riserva Lantieri Origines, nel mercato americano prima a New York e Virginia, poi nel Maryland e Baltimora. Senza comunque dimenticare la produzione di Curtefranca, la Doc di vini fermi che si aggira sulle 20.000 bottiglie con uvaggi internazionali di Cabernet Sauvignon, Franc, Merlot e una piccola parte di Nebiolo e Barbera, mentre per il bianco vengono utilizzati Chardonnay e Pinot Bianco. E poi la sorpresa dell’ Agriturismo Corte Lantieri, che nasce dalla ristrutturazione di una parte dello storico Palazzo di Famiglia della famiglia Lantieri, legato al Borgo antico di Capriolo, e allora ci piace pensare di trascorrere qualche ora di relax tra queste colline, immersi nei vigneti con l’eccellenza nel bicchiere e l’arte della buona cucina



Una verticale di Lison Classico Docg con i vini della Cantina 
Borgo Stajnbech dal 2013 al 2005

Proprio qualche settimana fa, sono stato invitato da Michelangelo Tagliente in una Cantina ai confini di Veneto e Friuli, e insieme a Paolo Ianna abbiamo avuto l’occasione di essere depositari di una grande verticale, per me insolita che ha sottolineato le doti di un vitigno il Tocai, che da queste parti hanno chiamato Lison e se coltivato in zone si grande tradizione vitivinicola può fregiarsi del titolo di “Classico”
Siamo a Belfiore di Pramaggiore a qualche chilometro da Venezia nell’Azienda Borgo Stajnbech, ci accolgono i produttori Giuliano Valent e Adriana Marinato che in un attimo ci fanno sentire a nostro agio in un ambiente davvero familiare, saranno i profumi di vino, sarà il camino con la brace pronta, sta di fatto che ci sentiamo gradevolmente coinvolti in questa degustazione, ma prima due parole di introduzione del vitigno e del territorio che come già ricordato qui chiamano Lison Classico Docg. Si dice essere Friulano, ma sembra sia stato portato dai francesi nelle zone della Laguna Veneta, da dove poi avrebbe proseguito il cammino verso le terre friulane, trovando proprio nelle zone di Portogruaro, Pramaggiore e Annone Veneto il suo terroir più congeniale, soprattutto nella zona di Lison il terreno regala suadenti profumi all’uva, che deve avere un grappolo piccolo, e deve maturare a spargolo molto aperto con l’acino rotondo e masticandolo possiamo sentire in bocca una bella aromaticità.
Poi arrivano i profumi, quelli di tiglio, fiori di acacia floreale giovane, e un bel tocco minerale con una piacevole sapidità, e con la maturazione e l'evoluzione arrivano anche sentori di mandorla amara. La vinificazione avviene con la crio-macerazione, questo regala ai vini più longevità e persistenza dei profumi.
Seguendo poi il racconto di Giuliano, percepiamo anche la passione di un produttore che desidera soprattutto farci conoscere la sua filosofia del Lison Classico, e allora l’attenzione nelle potature, e al massimo 8/10 gemme per ceppo al fine di ottenere la qualità nei vini, sia bianchi che rossi.
Come dicevo, una verticale insolita con un 2013 ancora in botte, che andrà in bottiglia verso fine giugno e sugli scaffali lo troveremo intorno a ottobre, ma il vino ha già un suo abito, dotato di gradevole beva, con profumi di pera, una leggera acidità e una bella mineralità. Poi dal 2012 all’2011 e il 2010 li troviamo di carattere, i profumi sono delicati, bella la mineralità insieme alla struttura con un finale lungo.
Nel 2009 trovo un naso piacevole, ottima la presenza in bocca, il vino è fine, persistente, ma sottolineo l'eleganza e la piacevolezza. Dal 2008 la legge impone di non pubblicare la denominazione Tocai, ma Lison Classico; in questa annata e nell’annata 2006 trovo l’evoluzione dei profumi, che mettono in risalto il vino e fanno parte di un corredo molto personale. Forse una leggera sensazione di ridotto possiamo appena percepirla che se ne va ruotando leggermente il bicchiere, e vi garantisco, una beva davvero piacevole, mentre il 2005 tiene bene i suoi anni, e concede sentori di frutta candita e pesche sciroppate.
La cosa che sorprende, è come abbia tenuto il vino, un vino bianco che di solito si dice, destinato al consumo entro un paio d’anni, ma che contrariamente all’immaginario collettivo, se tenuto bene, in una buona cantina, regge negli anni e ci regala belle soddisfazione, forse è questo che i produttori dovrebbero tenere a mente, un po’ come hanno fatto Giuliano e Adriana con i loro vini, hanno creduto nella potenzialità del loro Lison Classico e hanno sicuramente vinto la scommessa.
Una buona filosofia la loro che un po’ mi appartiene, quella di trasformare i frutti della terra in melodia e come sempre … in alto i calici


Borgo Stajnbech
via Belfiore, 109
30020 Belfiore di Pramaggiore Venezia
www.borgostajnech.com
info@borgostajnbech.com
0039 0421 799 929
fax 0039 0421 203 427




Schippettino di Prepotto e la sua Associazione

Tutto riprende come fosse un film, le strade, le colline, le vigne, i confini. Sono di nuovo a Prepotto e salgo a poche centinaia di metri dal centro, al Castello di Albana, location davvero importante per questi giorni dedicati alla presentazione dello Schioppettino di Prepotto, varco il portone del Castello un po’ come passando dal ponte levatoio, entro e vedo Hilde Petrussa insieme a Lino Casella che rastrellano il giardino. Mi chiamano e fanno cenno alla carriola, carichiamo l’erba tagliata, e così riprendono i discorsi lasciati l’anno scorso, la vendemmia, i vini, il tempo; bello essere di nuovo tra loro, gli amici di Prepotto, e subito mi chiedono se son pronto per un fine settimana tutto Schioppettante !!!
Cerimoniere dell’evento Paolo Ianna, grande interprete della viticoltura friulana ma soprattutto del vitigno Schioppettino e del suo territorio. Prepotto devi davvero conoscerlo e devi lasciarti prendere per mano dai produttori di questo vino tornato grande, dopo che qualcuno voleva addirittura metterlo tra i vitigni indesiderati. Prepotto terra di confine, a qualche decina di metri dalla Slovenia, e un progetto, il Rural far conoscere cioè il Turismo Rurale nell’area intorno al Fiume Judrio con tutti i prodotti, anche enogastronomici che non mancano sicuramente in questa zona, un territorio come si dice “ Unico per Natura”. Quest’anno ribadivo, un salto di qualità presentando le giornate dello Schioppettino nel Castello di Albana, il Cjastiel a dirla in Furlan, oggi in fase di ristrutturazione recuperando gli stessi materiali che sono serviti per la costruzione. Un Castello vero del 1200 regalato alla chiesa di Cividale e poi nel corso dei secoli passato di mano in mano, per finire requisito e usato come ospedale dall’esercito italiano durante la prima guerra mondiale. Ma con il matrimonio dell’ultima discendente dei Mels Albana, il Castello passa in eredità alla famiglia Gabrici di Cividale e dal 2000 Leonello Gabrici sta facendo uno sforzo encomiabile per ridare lustro a quasi 800 anni di storia.
Le degustazioni delle 18 aziende che producono Schioppettino di Prepotto si sono svolte all’interno di uno dei saloni del Castello, come anche il Cooking Show presentato da Renato Grando fiduciario Slow Food esperto di storia e cultura della gastronomia friulana e dentro le Cantine del Castello dialoga con gli chef che presentano piatti di terra e di mare, come Carlo Piacentin che esibisce il Tonno rosso con riso nero, verdure e salsa di acciughe, e Marco Toffolin che propone la Zuppa con Germano Reale piatto di grande tradizione contadina, un gioco piacevole poi, quello di abbinare i piatti allo Schioppettino rendendo unico anche questo momento sui fornelli.
Ci coinvolge e ci appassiona l’incontro con Claudio Fabbro esperto di fatto, del nostro Schioppettino con la storia di questo vitigno, chiamato anche Ribolla Nera e in sloveno Pocalca, e che rientra nella Doc Colli Orientali del Friuli, sottolineando anche l’apporto dato da Hilde Petrussa e dalla famiglia Ceschin a questo vitigno, esempio seguito anche da tutti gli altri produttori; mi colpisce soprattutto quando sottolinea quanto valore sia stato dato ai vitigni internazionali a scapito di quelli autoctoni, e noi di Bergamo ne sappiamo qualcosa! Nel corso dell’assolato pomeriggio poi, anche l’intervento di Nicola Macrì, che ha voluto tenerci informati sullo studio delle selezioni sui lieviti autoctoni iniziato qualche anno fa e terminato con successo.
Poi finalmente l’appuntamento con i diciotto Schioppettino introdotti dal talento di Ian d’Agata e man mano da tutti i produttori che ci hanno appassionato nella descrizione dei territori, dei profumi, delle vinificazioni e dei vini. Da Grillo Iole a Casella poi Petrussa e Stanig, Bodigoi, La buse dal Lof, La Viarte, Roncsoreli, Antico Broilo, Maion, Pizzulin e poi ancora Vigna Petrussa, Colli di Poianis, Marinig, Vigna Lenuzza, Le Due Terre, Ronco dei Pini, Casa di Legno.
Ognuno con nuance differenti ma sempre quello speziato che affascina, naso elegante e suadente in bocca. Posso dire di aver trovato un miglioramento in tutti i vini, più convincenti e di spessore, e ancora di più posso affermare quanto siano espressione del territorio.
Poi la Domenica in vigna, una vigna dedicata allo studio del Vitigno Schioppettino, al suo legno, cioè al tralcio e al fogliame, come al grappolo e ai vari filari. E mentre si aprivano i banchi di degustazione ed il mercato trans-frontaliero, Liliana Savioli presentava il laboratorio multisensoriale, per dare vita alle sensazioni che percepiamo con lo Schioppettino nelle diverse e coinvolgenti atmosfere.
Ancora di più con le premiazioni di "Schioppettino a modo mio" il format che lo scorso anno ha visto coinvolti numerosi wine lover, tra cui il Team di Sommelierfriend che insieme ad altri due innamorati dei questo vino sono stati selezionati per portare il nome del vitigno in alto, un po’ come i nostri calici.



Carmelo e Domenico Bonetta come dire 
Baglio del Cristo di Campobello

Mi piace l’idea di farvi scoprire qualcosa di veramente particolare, non solo un vino e un vitigno ma cercherò di regalarvi sensazioni che solo su un’isola potete trovare.
La Sicilia terra di grandi vini e di gente laboriosa, gente umile e di grande cuore, quel cuore va a finire in vigna, e dalla vigna ne escono vini importanti, unici. Vitigni autoctoni che dalla terra e dal mare hanno imparato a respirare, chicchi d’uva che si riempiono di colori e profumi. Chicchi carichi di dolcezza, che daranno vini indimenticabili, perché la Sicilia è così, perché il terroir è unico, a volte vulcanico, altre volte di gesso altre ancora sabbioso ma sempre per vini di grande interesse
Tra le diverse aziende che ho imparato a conoscere ce n’è una in particolare che mi affascina, ed è la cantina di Carmelo e Domenico Bonetta, e mentre srivo mi rendo conto che Domenico non è più con noi ma è come se fosse qui, allo stesso modo; una bella Azienda Baglio del Cristo di Campobello a Licata in provincia di Agrigento. Voglio raccontarvi del nome, e di quel Cristo in legno che si erge in mezzo alle vigne, una grazia ad un contadino, ed ogni anno il 3 di maggio si sale da Licata e si attraversano le vigne, otto km di processione… anche questo è sacrificio.
Poi la famiglia Bonetta e Carmelo che ho conosciuto in occasione di una delle più importanti degustazioni siciliane quando con Luigi Salvo fui invitato ad Avvinando, importante rassegna di aziende e vini dell’isola. Bene in quell’occasione Carmelo mi fece degustare il suo LaLuci e me ne innamorai, un Grillo in purezza con sentori di ananas, pompelmo, salvia, aromi vegetali, una piacevole mineralità, lunga persistenza, elegante e fine, di ottima qualità che rappresenta il territorio, con un leggera sapidità che viene dal mare, dal sole dalla sicilia… e poi il Nero d’Avola Lu Patri, il Padre, come se rimanendo seduto davanti a tutti sapesse di essere il migliore, speziato, in bocca suadente, tannini setosi, rotondo ma con un finale leggermente minerale che mette in evidenza il terroir gessoso, a volte simile al quarzo, che regala alle radici tanta sostanza, poi sentori di ciliegia, amarena, e il finale così lungo. Il lavoro tra le vigne in una terra favolosa e di chi è riuscito ad imprigionarne i sensi.

Ecco un vino da degustare con gli amici, perché quella serata sarà indimenticabile come il vino appena bevuto. Vorrei raccontarvi ancora e ancora ma potrei essere di parte. Voglio ringraziare Carmelo e Domenico, ma anche Angelo Bonetta, con la prima e la nuova generazione augurandomi di rimanere affascinato ogni volta che avrò l'occasione di degustare ogni loro vino

Contrada Favarotta - Strada Statale 123 Km. 19,200
92023 Campobello di Licata AG

Nella piccola cantina di Angelo Bertoli 
abbiamo trovato grandi vini

Siamo tornati sulle colline della Valcalepio, nell'Azienda di Angelo Bertoli con i suoi vini bianchi e rossi Valcalepio Doc, Valcalepio Doc Riserva, oltre al Metodo Classico Brut e Rosè, e le grappe ottenute esclusivamente da uve Chardonnay; insomma diciamo tutto il panorama vitivinicolo che la Cantina Bertoli è riuscita a presentare ai loro appassionati, e diventata nel corso degli anni un’Azienda che propone vini di alta qualità.
Angelo, che insieme alla Moglie Elena hanno deciso anni fa di dedicarsi completamente alla vigna, c'è anche papà Rocco e la mamma, che insieme danno sicuramente una grossa mano. Elena oltre a seguire l'azienda dal punto di vista commerciale segue il reparto media, e si occupa dell'accoglienza quando gli amanti del buon bere arrivano in Cantina, un'antica cascina che papà Rocco acquistò nel 1932 poi ristrutturata, e che a breve verrà completamente adibita a sala degustazione e ricevimento per gli ospiti.
Siamo a Castelli Calepio a qualche chilometro dal Lago d'Iseo che con il suo micro clima ventilato e con grandi escursioni termiche, influisce positivamente sulle coltivazioni, particolarmente adatte per la produzione di uve come il Merlot, il Cabernet e lo Chardonnay.
I vini di Angelo hanno raggiunto un ottimo traguardo con la medaglia d'oro al Riserva 2007 ottenuta al Concorso Internazionale Emozioni dal Mondo, e già che ci siamo ricordiamo il palmares dell'azienda a partire dal 2007 con il Valcalepio Doc Rosso Montecroce, Medaglia d'Oro sempre al Concorso Internazionale Emozioni dal Mondo e nel 2008 Argento alla Selezione del Sindaco organizzata dalla Città del Vino, sempre nello stesso anno ancora una Medaglia d'oro al Concorso di Bergamo. Poi nel 2013 a Pramaggiore Medaglia d'Oro con il Brut Metodo Classico e Medaglia di Bronzo al Concorso Internazionale dei vini da pesce ad Ancona, con il Metodo Classico Brut Rosè, non dimentichiamo sempre a Pramaggiore la terna secca ottenuta con il Brut Metodo Classico, il Valcalepio Montecroce ed il Montecroce Riserva; c'è davvero da perdersi tra i riconoscimenti, questo ancora una volta per sottolineare la qualità dei vini, che arriva prima dalla vigna e poi in cantina.
E un occhio particolare anche alla grappa, come dicevo ottenuta da uve Chardonnay, questa è distillata 8 volte e ottenuta da distillatori discontinui a bagno maria che, come ben sanno gli intenditori, è il metodo che consente di ottenere le grappe migliori, particolarmente morbide e pulite.
Ribadisce Angelo che la qualità delle uve, i profumi e la maturazione ideale, conferiscono caratteristiche che si ritrovano intatte nei suoi vini, e che sono poi il principale segreto del successo della Cantina Bertoli e dei numerosi riconoscimenti e premi vinti.
L'Azienda Angelo Bertoli, si distingue - insieme a poche altre - per la passione e l’impegno che mette nelle pratiche in cantina, per vinificare e ottenere vini dotati di finezza e di eleganza, lontani sicuramente dai vini grossi e senza carattere che potevamo trovare in Valcalepio qualche anno fa. E a noi piace rimanere accanto a queste Aziende soprattutto per la costanza che ci mettono nelle loro produzioni, e per questa voglia di fare li ringraziamo rinnovando il nostro “In Alto i Calici”


Azienda Agricola Bertoli Angelo -
Via Valverde 15
Castelli Calepio – Bergamo

www.agricolabertoli.it - info@agricolabertoli.it - 347.9084469






Busocaldo il Lugana di Paolo Pasini 
Avrei voluto parlane prima, ma tutti si pronunciavano, esprimevano considerazioni, dicevano, divagavano, e poteva sembrare di volermi sovrapporre ad altre filosofie di pensiero legate ad un vino, un vitigno, un vigneto. Il vitigno è il Lugana, o meglio Trebbiano di Lugana più conosciuto come Turbiana,  il Vino ottenuto è il Lugana Busocaldo, dal vigneto denominato Busocaldo; per l’occasione degustato nell’Azienda Pasini San Giovanni a Puegnago del Garda e introdotto da Paolo Pasini ma gli ospiti che l’hanno descritto erano davvero molti.
Non vorrei rimanere impantanato nell’esprimere soltanto giudizi riguardo alle annate degustate, si perché quelle che abbiamo valutate sono state sei annate, di Busocaldo che hanno completamente assorbito ogni instante di quei momenti  indelebili, di una degustazione estremamente intrigante. Prima di raccontarvi delle annate devo parlarvi di questo vino estremamente particolare, che nasce in un vigneto a due passi  da Peschiera del Garda, e che prende nome da un’antica trattoria a pochi passi dalla vigna, locanda ben nota anche per gaie serate in letizia. Una verticale di Busocaldo dal 2006 al 2012 dove abbiamo trovato sensazioni, nuance, sfumature rare da paragonare con (ad) altri Lugana.  Qui influisce poco la mano dell’uomo, qui c’è natura, qualità in vigna e schiena bassa nei vigneti. Poi possiamo valutare il residuo zuccherino, l’acidità e la volatile, ma io non sono così tecnico e per farvi aver voglia di incontrare prima, e assaggiare successivamente questo vino, devo per forza raccontarlo nella maniera più semplice, sempre ne sia capace. Sapete, entrando nella Cantina di Paolo Pasini, ho sempre avuto l’opportunità di degustare vini particolarmente interessanti e quando mi hanno proposto di partecipare a questa verticale ho accettato subito, avendone assaggiato due gocce nell’occasione di Armonie senza Tempo, la giornata dedicata ai Lugana  lo scorso mese di settembre.
E’ quando ascolti Paolo parlare di questo vino che ti senti coinvolto perché capisci che la natura e l’uomo lavorano “… per la consacrazione di un grande vino, degno di un vitigno come il Turbiana…” ; un vino il Busocaldo, che non trova posto in nessun legno, ma soltanto un affinamento in acciaio seguito alla vinificazione, e soprattutto il contatto per un anno sulle fecce fini o lieviti esausti, rimestate solo quando lo decide il cantiniere. E con estrema gioia sono di nuovo pronto a schierarmi per quei vini bianchi da non bere nell’immediato, trovando la conferma di chi come me era presente alla degustazione, oltre poi nelle varie espressioni dei vini nella verticale, ad essere davanti ad un Lugana con caratteristiche di mineralità e grande freschezza, addirittura – a secondo dell’annata – con note di piccola pasticceria.

Un vino con l’importanza di un grande naso, dove si perdono i ricordi agrumati e poi erba secca, quasi fieno, e sulle labbra un leggero ricordo di salsedine, altre volte grasso, mentolato. In alcuni note petrolate gentili, ma sempre con un grande equilibrio; ancora profumi  importanti e una bocca speciale, tutti con grandi finali a ricordo di una degustazione irripetibile, visto poi che molti dei vini sono terminati anche (per la vendita) al bancone, ma altri fra poco saranno pronti e mi auguro di poterli confrontare con il ricordo di quelli appena bevuti. Grazie Paolo, per aver creduto in questo progetto e per averci dato la possibilità di diffondere il verbo ai molti, delle diverse sfaccettature di un Grande  Lugana.  

Per darvi un’idea ecco le annate degustate:
Il primo un Lugana 2006 base che ci ha raccontato del territorio
Busocaldo Axìlos Lugana 2006
Busocaldo Lugana 2008
Busocaldo Lugana 2009 da evoluzione  
Busocaldo Lugana 2011  
Busocaldo Lugana 2012 campione da vasca   





AL VIA LA NONA EDIZIONE DEL CHALLENGE EUPOSIA, PRIMA ED UNICA STORICA COMPETIZIONE EUROPEA ALLA CIECA DEDICATA AI VINI CHAMPENOISE E METODO CLASSICO
Molte le novità in arrivo per sancire l’originalità di un format tutto nato in terra veronese nel 2007 e che ha trovato nel corso del tempo numerose imitazioni, in Italia all’estero, e anche al di fuori dell'Unione Europea. E’ la nona edizione del "Challenge Euposia Bollicine del mondo" che si svolgerà nel bellissimo Hotel Aqualux Spa & Suite di Bardolino, quattro stelle superiore, nei giorni 11 e 12 novembre prossimi, di proprietà della famiglia Viola, da sempre attiva nel settore dell'olio extravergine di oliva di Alta Qualità del Lago di Garda, sponda veronese. Una kermesse rigorosamente cieca voluta dalla rivista nazionale veronese, diretta da Beppe Giuliano, attiva da oltre quindici anni per decretare , secondo una giuria di 30 professionisti scelti tra enologi, giornalisti e chef specializzati nel metodo della rifermentazione in bottiglia, in collaborazione con il Consorzio del Durello, il Grand Jury Europeenne, e secondo il loro metodo, per stabilire la top grid nei settori del metodo classico e champenoisee, elaborati anche con le uve autoctone, e provenienti da tutti i territori vocati. Solamente versioni secche, anche per i Rosè, per partecipare ad una occasione imperdibile e pressochè a "costo zero" per le cantine partecipanti, di dotarsi di un premio prestigioso , spendibile anche con profitto in occasione delle festività di fine anno. Il tradizionale open day che darà la possibilità agli appassionati di assaggiare i vini in gara, è il gustoso contorno di questa prestigiosa manifestazione  copiata da molte parti. Tra le novità di quest’anno l’apertura della giuria e l’attesa per importanti componenti dall’America Latina, dalla Spagna, Andorra, Svezia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone, Francia, Libano e ovviamente, Italia, in un importante sforzo organizzativo per quella che si prospetta come una sorta di olimpiade del metodo classico e champenoisee, viste le provenienze da tutto il mondo. Severino Barzan, Tom Stevenson ed Alessandro Scorsone sono stati i Presidenti nelle edizioni scorse. Top secret ancora il nome del Presidente di giuria per quest'anno, che verrà rivelato solamente in occasione dell’avvio della kermesse. Invece pronto al debutto è il sito web del challenge, Challenge Euposia, che verrà implementato grazie alla collaborazione con l’emergente ed innovativa giovane agency specializzata nella comunicazione digitale, e veronese anch’essa, Pensiero Visibile, partner in tutti gli aspetti della creatività, facendone un sito particolarmente accattivante. Il Presidente Onorario, Severino Barzan, emerito esponente del Grand Jury Europeenne, e conosciutissimo in tutto il mondo, past owner della Bottega del Vino, ha dichiarato “una bella occasione per la valorizzazione dei prodotti di eccellenza, come le bollicine elaborate secondo il difficile metodo della rifermentazione in bottiglie, e per ricordare anche amici che non sono piu’ tra noi ma che hanno dato moltissimo, come qui a Verona Daniele Zamuner e sua moglie Gabriella, per il successo di questo metodo”. Il notaio Mattia Marino certificherà i risultati ottenuti













E' stato bello ritrovare gli amici Produttori alla Festa del Moscato di Scanzo, mi piace mettere in evidenza la qualità che da sempre le Cantine ricercano, molte le conferme per il Gran Vino di Scanzo, una bella sorpresa che voglio sottolineare, la degustazione dello Scanzo dell'Azienda La Rodola che ho trovato sopra le righe. I complimenti anche al Presidente Paolo Russo che ha seguito in prima persona tutta l'organizzazione dell'evento.


 Azienda Fejoia


 Azienda Magri Sereno


Azienda La Brugherata Frida Tironi 


 La Cantina di Sereno Magri


 Azienda Biava


 La Festa del Moscato di Scanzo


Azienda La Brugherata


Qualche news prima che si apra la stagione dedicata al Vino

In questo periodo sono davvero parecchie le giornate dedicate ai vini, noi di Sommelierfriend stiamo mettendo insieme il team che sarà presente in tutte le manifestazioni, inoltre fra qualche giorno verrà presentato il sito ufficiale di Sommelierfriend al quale abbiamo lavorato molto per essere sempre più vicini ad un mondo speciale, quello del Vino.
Per ora qualche traccia del nostro percorso con alcuni scatti !



Castione In Rosa
Una delle rassegne più importanti che ormai ha preso piede a Castione della Presolana in provincia di Bergamo e come ogni anno l'Hosteria La Polenteria Ristorante Italiano, ha messo a disposizione il suo salone per una serata con cena e degustazione di vini Chiaretto della zona della Valtènesi in provincia di Brescia e la zona del Bardolino Chiaretto. L'evento ha segnato anche la fine della stagione estiva con un ottimo successo di pubblico. Il Team di Sommelierfriend ringrazia i Produttori,  il Consorzio della Valtènesi ed il Consorzio Bardolino Chiaretto