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Un fine settimana tra vigneti degustazioni ma soprattutto tra amici

E finalmente un paio di giorni nel territorio trentino, le visite in cantina e le consuete degustazioni, saremo nell’Azienda Vallarom con Barbara Mottini e Filippo Scienza davvero una bella coppia; col tempo ho imparato a conoscere i loro vini e la passione che ci mettono per realizzarli. Filippo in vigna e Barbara che, da quando sono terminati i lavori per agriturismo, se ne occupa costantemente tutti i giorni. E’ lei che segue la cucina, che sceglie le farine per il pane, la pasta, il ripieno dei ravioli e tutti gli ingredienti per le salse, i sughi; insomma da buona padrona di casa ti prende per mano e ti porta in un mondo di coccole, sì perché finito di apprezzare la cucina, ti ritrovi in un agriturismo dove le camere spaziose sono arredate con gusto, letti comodi, e bagni in grande stile


Mentre dall’altra parte del Maso, Filippo si occupa della vigna, dei grappoli, di una piccola stazione meteo in grado di rilevare con esattezza l’umidità dell’aria, la temperatura, la pressione atmosferica se pioverà e quando farà vento, tutto per sapere in anticipo come curare al meglio la vite e i suoi grappoli.



Da mattina a sera in vigna poi in cantina dove un paio di ragazzi – futuri enologi ma ancora in stage – gli danno una mano nelle vinificazioni, le chiarifiche, l’imbottigliamento e l’etichettatura. Filippo ha studiato all’Istituto S. Michele all’Adige e dopo aver visitato diverse realtà vitivinicole Europee e Internazionali si è reso conto che bisognava tornare ad una viticoltura lontana dai pesticidi e dalla chimica per poter realizzare un vino che fosse più vicino al territorio. Seguendo questa filosofia secondo noi non solo c’è riuscito, ma ha ottenuto il rispetto dei produttori che come lui condividono questi equilibri.



E la sera, tutti insieme si cena in agriturismo, un grande salone ti avvolge di famiglia e amicizia, raccontando di com’è andata la giornata, gli ospiti si sentono coinvolti e a loro volta si raccontano e ne escono diari che ricordi piacevolmente. Filippo poi ci presenta i suoi vini e la sua filosofia nel pensarli, nel realizzarli, e ci ricorda di quando ha sottoscritto un "Memorandum d'intesa" dell'unione produttori del Trentino - l'unico esempio in Italia - che limita, anche nella viticoltura tradizionale, molti prodotti altamente tossici. Da filosofia a stile di vita.


Tornando ai vini nell’occasione abbiamo assaggiato

Il Vò Metodo Classico, Chardonnay 100% sui lieviti per 28 mesi, e alla francese potrmmo dire “Sans Dosage”. Gran bel corpo, in bocca pasticceria e crosta di pane, bolla elegante e fine.

Il Vò Rosè Metodo Classico, 100% Pinot Nero vinificato in rosa “de saignée”, questa vinificazione richiede solitamente un’eccellente maturità delle uve, 28 mesi sui lieviti e dosaggio zero. Al naso profumi di sottobosco soprattutto mora e fragolina, in bocca la bolla è fine, e rimane una leggera tannicità.



il Vadum Caesaris, un uvaggio da Pinot Bianco, Chardonnay, Sauvignon e Riesling Renano, gran bel naso tropicale e bocca suadente, croccantezza nel gusto, finale lungo piacevole.

E per finire il Pinot Nero fermentazione sulle bucce per due settimane poi barrique per un anno e mezzo e affinamento in bottiglia per altri due anni. Naso pulito, piacevoli i sentori di fragola e mirtilli ma sovrasta sicuramente l’amarena. In bocca una leggera speziatura di pepe nero con finale lungo.