AD ASIAGO MADE IN MALGA 2016

l'evento nazionale dei formaggi di montagna, dall’8 all’11 settembre prossimi con 100 espositori da tutta Italia. Attese oltre 50.000 persone.
Il Comune di Asiago e il Consorzio Tutela Formaggio Asiago dall’8 all’11 settembre, presenta la quarta edizione di MADE IN MALGA, frutto della collaborazione con le principali istituzioni locali, associazioni ed esperti e candida Asiago e il suo Altopiano a capitale europea dei formaggi di montagna portando il grande pubblico a conoscere da vicino prodotti e produttori di montagna richiamando nel territorio oltre 50.000 visitatori.
Un delicato equilibrio dell’ecosistema montano, dove i bovini che popolano gli alpeggi nel periodo estivo sono i principali "manutentori" del territorio e le malghe, i custodi della tradizione. Un impegno che consente di produrre latte e formaggio di elevata qualità come “l’Asiago Prodotto della Montagna", categoria istituita dal Consorzio di Tutela nel 2006 per identificare la produzione di formaggio Asiago fatta al di sopra dei 600 metri e, dal 2012, esempio preso a modello a livello comunitario.
Tutela e promozione sono i due punti fermi del progetto di valorizzazione, il primo in Italia che affronta il futuro della montagna con un’azione integrata e concertata che trasforma il viaggio in un’esperienza da vivere non solo da turisti, ma, secondo le più recenti esperienze di Human Heritage, anche da scopritori delle persone, dei loro gesti e del loro saper fare, occasione per incrementare anche la quota di turismo gastronomico, in un Paese dove, il 59,1% dei turisti, quando sceglie il luogo della vacanza/viaggio, si informa sui piatti e sui prodotti enogastronomici del luogo. 
Il prossimo 8 settembre, in anteprima nazionale ad Asiago, verrà presentato il nuovo video del Consorzio Tutela Formaggio Asiago che andrà in onda fino al 2019 sulle reti televisive nazionali. Un omaggio all’Altopiano e all’omonimo formaggio che si snoda in un viaggio nel cuore dell’Altopiano dei 7 Comuni raccontato attraverso la sua straordinaria singolarità, dall’altitudine dei paesaggi alla profondità dei boschi, dalla potenza espressiva di artigiani, malgari e casari al frutto di questa lunga tradizione: il formaggio Asiago DOP. 
“Asiago DOP è un formaggio unico e riconoscibile perché legato indissolubilmente al suo patrimonio culturale, con caratteristiche che nulla hanno a che vedere con prodotti che nascono in ampie zone senza una precisa identità. 
Alberto Marcomini, giornalista gastronomico, organizzatore di Made in Malga, non ha dubbi: “Made in Malga è molto di più che una semplice manifestazione, deve diventare un movimento di pensiero culturale finalizzato alla valorizzazione dei prodotti fatti in malga, del suo territorio e delle tradizioni. Per questo Asiago diventerà “Osservatorio internazionale” permanente e Capitale di tutte le malghe, affinché questo immenso patrimonio non vada perduto”.


Il programma completo è consultabile all’indirizzo: www.madeinmalga.it
Per il Consorzio Tutela Formaggio Asiago: 
Roberta Zarpellon - Traguardi Comunicazione
Tel.0424523073 3394187543
zarpellon@traguardiweb.it












Evviva i Rosati i Chiaretti e le bolle di Rosè 



E' l'estate la stagione più adatta per i vini Rosati ma io ci metto anche la primavera e l'autunno. Mi piacciono i colori, la gaiezza e la spontaneità di questi vini immediati, che non se la tirano, anche se per arrivare ad avere un vino Rosato non è poi così semplice come sembra. Il Rosè che - meglio ricordarlo - da noi non è un "mélanger" di vino rosso e vino bianco, è chiamato anche il vino di una notte proprio perché le bucce di uve rosse si lasciano a macerare per qualche ora fino ad ottenere il colore che più aggrada il produttore. In questi anni abbiamo visto l'esplosione di vini rosati e rosè, segno che il vino piace, soprattutto in nord Europa, e a tutti quei turisti che d'estate affollano le spiagge del Garda. Per non dimenticare i vini rosati pugliesi e siciliani, usando vitigni autoctoni per raggiungere un grado qualità e piacevolezza ancora più alto.
Il mondo delle bollicine è ancora più frizzante se la bolla è rosa, sopratutto per i Franciacorta, ma anche nella versione Martinotti, di diverse regioni italiane, vini freschi, invitanti, facili ma non semplici. E' l'estate con i suoi momenti di relax che ti invoglia al sorso, i profumi delicati di fragolina, la fragranza nella beva e la compagnia ideale di una serata, magari in riva al lago con un bel calice fresco !  



Fra un mese saremo già in vendemmia e ripartiranno gli appuntamenti in Cantina, le degustazioni, i progetti le fiere. Ospiteremo le Cantine Tommasi con l'intervista a Stefano Tommasi e al suo grande territorio; poi parleremo di Lugana e per l'occasione avremo l'opinione di Luisella Benedetti per l'Azienda Ancilla Lugana e i suoi vini senza solfiti aggiunti come il 1909 Lugana Doc. E sempre in zona Lugana l'incontro con Cristina Bordignon e Cascina Le Preseglie, perchè anche lei ha un progetto da svelarci, oltre poi tornare a degustare quel grande Ishvara Metodo Classico che sta andando decisamente a ruba. Parleremo ancora di Bardolino e del Chiaretto ma anche dei Chiaretti della Provincia di Brescia. Oseremo andare lontano, ad Aosta da Stefano Celi per raccontare i vini della Source, una bella Azienda che ha trovato spazio qualche tempo fa nell'appuntamento radiofonico di Music & Wine. Ci sarà anche Paolo Calì che ci proporrà i suoi grandi vini siciliani ed il suo Rosato che "non è un vino Tranquillo" quest'anno ospite di Italia in Rosa. Vi racconterò anche di una vigna particolare, di un Pinot Grigio di un Chiaretto e del Bardolino non filtrato di Poggio delle Grazie.
Senza dimenticare Valcalepio en Primeur ed il successo avuto dalle Cantine della provincia di Bergamo, con Elena Miani e le impressioni di "Ospiti a Tavola". Un salto poi a Mont'Isola per il recupero delle bottiglie di Nautilus, e di nuovo in Franciacorta con Francesca Bonfadini per il Carpe Diem un Satén che ci ha regalato sensazioni molto piacevoli. Ma adesso qualche ora di relax con una bolla che ci prende tanto...il Quadrifoglio Rosè di Angelo Pecis !!!
In Alto i Calici e Buona Estate a tutti !!!








Torniamo a parlare di vino...

...e parliamo anche di chi per quest'anno non riuscirà a produrlo viste le grandinate delle ultime settimane. Il Moscato di Scanzo non lo troveremo con il millesimo 2016 e pensare che sembrava tutto andasse al meglio; un nuovo presidente Paolo Russo dell'Azienda La Corona, ed un nuovo consiglio direttivo di cui Manuele Biava eletto vicepresidente e gli altri incarichi assegnati ai consiglieri Sereno Magri, Giovanni Marchesi, Stefania Castoldi e Giorgio Barcella per la selezione fiere, gli eventi ed i concorsi. Per i rapporti con le istituzioni e con la "Strada del Moscato di Scanzo"  Maurizio Pagnoncelli Folcieri, i rapporti con Ascovilo Paolo Russo. I rapporti con le associazioni Ais, Onav, Fisar, Slow Food Manuel Biava, sempre Biava per la promozione ed il marketing insieme a Pagnoncelli Folcieri, ed i rapporti con la stampa che saranno tenuti da Biava insieme al Presidente Paolo Russo.

Da segnalare che per qualche mese si è presentato l'appuntamento con il "Sabato del produttore" 
Il Consorzio infatti ha dato il via ad una buona iniziativa che ha visto ogni settimana protagonista una cantina diversa, dove ogni produttore a turno è stato protagonista di un assaggio del suo vino con diverse pietanze in abbinamento proprio nella sede del Consorzio di Via Colleoni a Scanzorosciate.
L’enoteca consortile del Moscato di Scanzo, lo ricordiamo, è aperta tutto l’anno da Martedì a Sabato dalle 9,00 alle 12,30.
Sono le grandinate di Giugno che hanno colpito violentemente tutto il territorio di Scanzo e del suo Moscato a far parlare di un territorio martoriato, dove il raccolto è andato completamente distrutto e le piante avranno bisogno di parecchi anni prima di tornare a regalarci un grappolo da sogno, tenendo presente che per l'anno prossimo il raccolto subirà comunque una riduzione del 30%
Sono state molte le dimostrazioni di amicizia nei confronti del Moscato di Scanzo e dei suoi produttori da parte di affezionati bevitori e qualche ristoratore, ci aspettiamo che la ristorazione Bergamasca dia un segno tangibile,  in questo momento nero per la viticoltura di Bergamo nella maniera più semplice del mondo, proponendo finalmente alla clientela un calice di Moscato di Scanzo.